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Che non volessero più "limitarsi" a fare il motore di ricerca si poteva intuire da tempo: Google local guide, My Business, etc... infatti facevano presagire che l'interesse fosse verso qualcosa di altro. 

Poi ieri ho visto un video di Giorgio Tave (altro caposaldo per chi bazzica questo ambiente da un po' di tempo, non uno dei soliti Guru mordi e fuggi) che ne parlava ed oggi ho provato a controllare cosa vedo io nella home di google mettendolo in lingua inglese e localizzandomi come se mi trovassi negli Stati Uniti sul mio telefono cellulare:

Cosa succederà al posizionamento del mio sito su Google?

Altro che motore di ricerca! Cosa succederà adesso?

Google mi proporrà, ancora prima che io faccia qualsiasi ricerca, dei contenuti che potrebbero interessarmi in base alle mie ricerche precedenti, per soddisfare il mio intento di ricerca. Mi proporrà quindi ciò che secondo l'analisi dei comportamenti di miliardi di utenti - fatta grazie all'uso dell'intelligenza artificiale alla base del sistema - è il passaggio successivo nel processo di conoscenza (e/o acquisto ;).

Se avete curato i contenuti del vostro sito, lavorato seriamente per la SEO, prodotto informazioni utili e ben strutturate per i vostri utenti e pubblico target, forse riuscirete comunque a ricevere traffico organico da Google (senza pagare campagne di sponsorizzazione dei vostri contenuti).

Per tutto il resto dovremo studiare, studiare, e ancora studiare oltre ad analizzare l'impatto di questo cambiamento usando strumenti come Analytics e Search-Console ed intervenire ai primi segni di problemi sui nostri posizionamenti.

Di sicuro il web è sempre più accessibile a tutti, grazie ai bassi costi di sviluppo con template preconfezionati e a politiche user-friendly di importanti CMS come wordpress, ma i contenuti che possono essere effettivamente trovati ed usati vengono sempre più selezionati, escludendo improvvisati e "fai da te".